Del perché vogliamo il cambiamento ma lo temiamo

#cambiamento #realizzazione #serenità #coaching

Del perché vogliamo il cambiamento ma lo temiamo.

E di come possiamo affrontarlo con una nuova prospettiva.

Il cambiamento è osannato come leva del progresso, è richiesto per poter fronteggiare le difficoltà, è sollecitato per migliorare la propria posizione professionale ed è perseguito per vivere nell’ autorealizzazione.

Ma perché allora è così difficile cambiare? Voglio raccontarti come la vedo io su questo argomento e come sia possibile affrontarlo con una nuova modalità.

E’ innegabile, lasciare ciò che conosciamo bene per qualcosa che è indefinito ci destabilizza. Pensaci un secondo e scommetto che troverai nel tuo passato un evento nel quale ti sei trovato di fronte ad un cambiamento e hai tentennato di fronte alla possibilità di cambiare strada, lavoro, donna, città, marito ed estetista!

Io penso che ne stiamo spaventati per motivi diversi ed ecco i più importanti per me:

  1. Alla parola cambiamento vengono associate le parole rischio, fallimento, salto, paura.Tipo “Per tutti i cambiamenti importanti dobbiamo intraprendere un salto nel buio” come dice William James, mi pare ovvio averne terrore quindi, o no?
  2. La parola cambiamento richiama la pesantezza, la fatica e la sofferenza. Un lavoro introspettivo di analisi che ci spinge a superare le paure. L’uomo persegue la gioia e la serenità perché mai dovrebbe torturarsi volontariamente oltre all’uso della cravatta per gli uomini e alla ceretta per le donne?
  3. Sin da neonati veniamo allevati attraverso la stabilità dei riti per garantirci sicurezza e serenità. Se hai bambini riconoscerai l’importanza del rito della nanna, sempre uguale, costante e sicuro. Da adulto invece ci viene richiesto di abbandonare ogni forma di certezza per accogliere ogni possibilità incerta, ogni strada insicura. Ammetterai che è un po’ complesso far finta che ci piace l’incertezza dopo aver basato la nostra crescita sulla sicurezza di ciò che sarà.
  4. Esiste una pseudo corrente di pensiero che sostiene l’irrealizzabilità del cambiamento. Mia nonna diceva che “Chi nasce tondo non può morire quadrato”? Chi mi ama mi segua e gli altri addio?

Tu che ne pensi? Come vivi i cambiamenti della tua vita? Per quanto mi riguarda mi hanno sempre molto impegnata i cambiamenti sul mio modo di vivere le cose e di relazionarmi alle persone.

La mia spinta al cambiamento è stato il disagio o la sofferenza. Sin da molto giovane, ho pensato che non fosse necessario soffrire e ho cercato i modi per trasformare le mie difficoltà, per accettarle e vivere più serena. Io, una ragazzina con occhiali e apparecchio, “morbida ai lati” e insicura.

Oggi sono diversa, sempre “morbida ai lati”, ma quei tratti di me stessa che mi procuravano sofferenza si sono sbiaditi lasciando spazio alle caratteristiche positive e forti.

Ecco ti ho svelato il mio segreto del cambiamento!

#cambiamento #percorso #crescita #sviluppo #realizzazione #felicità
Cambiare è naturale di Stefania Martone

Guardiamo il cambiamento da un’altra angolazione? Questa è la mia:

  1. Considera il cambiamento come un passaggio naturale piuttosto che un salto nel buio. L’uomo è un essere orientato alla crescita e quindi anche tu. I tuoi figli crescono e il tuo rum invecchia. Riconoscere che il mondo si trasforma ti sarà utile per vivere il cambiamento con maggior spontaneità;
  2. Abbandona l’idea che il cambiamento significhi “diventare altro e diverso”. Non si cambia perché siamo “sbagliati” ma si cambia per arricchire le nostre possibilità d’azione. In questo senso il cambiamento diventa un percorso a tappe non una rottura con noi stessi che provoca sofferenza;
  3. Ricorri i tuoi punti di forza per sostenere il cambiamento, usali per minimizzare l’insicurezza che ne deriva e  per gestire i momenti che richiedono un evoluzione;
  4. Ricorda che .

Non farti risucchiare dalle dinamiche di chi ti vorrebbe diverso o ti accusa di essere diverso. Riconosci il tuo ruolo da protagonista nella tua vita, ovvero sei tu a decidere e non gli altri o l’esterno.

In questa canzone ci sono due/tre concetti interessanti:..”chi l’ha detto che fermarsi non è continuare…”

Tu sei protagonista della tua vita e ti senti responsabile di ciò che ti accade?

Se il mio punto di vista ti è stato utile ne sono felice, condividilo e raccontaci la tua esperienza di cambiamento.

Ciao

Stefania

Scritto da Stefania

Stefania

Mi chiamo Stefania Martone e sono un Coach.
L’incontro, l’ascolto, l’apprendimento, la fiducia e l’accoglienza sono gli strumenti con il quali svolgo ogni giorno la mia professione.

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