Sara guardò l’orologio e per poco non le prese un colpo.
La lezione di Diritto Penale stava per cominciare e lei si trovava dall’altra parte dell’ateneo con quattro piani di scale da fare a piedi. Prese a correre il più velocemente possibile: il Professore voleva essere l’ultimo a entrare nell’aula, chiudeva la porta e se questa si riapriva a causa di un ritardatario s’interrompeva, tirava su la testa e fissava il malcapitato sino a che non trovava posto. Questa volta sarebbe toccata a lei essere l’oggetto degli sguardi del terribile Professore.
Correva a bocca aperta e non osava immaginarsi in quel momento. Goffa, ingombrante, ansimante per la fatica mentre correva per i corridoi dell’università. Odiava correre, sudare e andare di corsa; le piaceva arrivare alle lezioni con calma scegliere sempre lo stesso rassicurante posto in sesta fila e attendere l’arrivo del professore.Aprì la grande porta dell’aula e cominciò a dire “Mi scusi, non capiterà più. Davvero mi scusi Professor…”. Mentre parlava, si rese conto di quanto stridula e alta fosse la sua voce, ma d’un tratto una voce ferma e tranquilla la interruppe: “D’accordo, la scusiamo, basta che ci faccia riprendere la lezione, lei è….?”
“Sara, Sara Patrizi mi scusi ancora…” Sara, rossa dalla vergogna, si guardò intorno, si trovava a pochi metri dalla scrivania del Professore e davanti a lei un’aula grande circolare proprio come una piccola arena. Ma dov’era? E soprattutto dov’era il Professore di Diritto Penale?
L’uomo seduto alla scrivania che la guardava non l’aveva mai visto.
Aveva sbagliato aula, non c’era altra spiegazione.
A questo punto Sara può decidere: restare, andare a sedersi nel gruppo e ascoltare un’ora di lezione su un argomento sconosciuto oppure scusarsi, dire che ha sbagliato e uscire dalla stanza.
Quante volte ti è capitato di essere in un luogo all’orario sbagliato o nel giorno sbagliato?
Quante volte hai sbagliato numero di telefono e hai chiamato qualcun altro?
Questo piccolo racconto mi aiuta a parlare di opportunità e di possibilità che a volte non cogliamo perché siamo inseriti nel nostro quotidiano, nelle mille attività da fare ogni giorno.
Cosa potrebbe succedere?
Quante cose nuove potresti imparare?
Raccontami cosa ne pensi: condividendo la tua esperienza potremmo sviluppare insieme qualche ulteriore spunto di riflessione.