Cosa ti dicono le tue emozioni?
Ascolta le tue emozioni per superare gli ostacoli.
Era troppo tardi, il temporale si era scatenato. I lampi schiarivano il cielo pieno di nubi, i tuoni rimbombavano e la pioggia batteva sui vetri in tutte le direzioni.
Pochi secondi sotto il cielo ed eravamo tutti bagnati, ma almeno eravamo in auto, potevamo tornare a casa all’asciutto e al riparo. Il vento continuava a soffiare e la pioggia fitta ci consentiva di vedere solo fino ad un metro oltre il vetro della macchina.
Nell’abitacolo dell’auto c’era tensione, si percepiva. Io seduta dietro, accarezzavo le mani dei bimbi che mi dicevano di tornare a casa e alla guida mio marito, concentrato e silenzioso.
Lentamente percorrevamo la strada fiancheggiata da boschi che si snodava in curve sinuose e buie, ecco finalmente intravedevo il ponte di ferro. Non mi era mai piaciuto quel ponte sul fiume ma vederlo significava che saremmo arrivati presto alla superstrada luminosa e ampia.
Eravamo sul ponte mentre in lontananza vedevamo le luci delle altre macchine avvicinarsi. Le luci si avvicinavano mentre la pioggia cadeva ancora fitta e la nostra auto aveva percorso due terzi del ponte. A pochi metri di distanza la sagoma di un tir si stagliava alla luce dei nostri fanali.
Eravamo fermi, noi e il tir, sul ponte con il temporale che imperversava.
Mio marito e il conducente si guardavano chiedendosi reciprocamente a gesti che cosa avrebbero potuto fare. Il ponte era troppo stretto per lasciare che i due mezzi si passassero accanto.
I secondi passavano immobili, e i due guidatori restavano fermi sul loro posto. Il mio stomaco era un groviglio di emozioni ma la più forte era la paura. Io avevo paura e stavo lì ferma come se il più piccolo movimento ci avrebbe fatto precipitare.
Per nulla al mondo mi sarei mossa, avrei aspettato immobile che il tir passasse.
Piano piano il tir cominciò a muoversi lentamente stringendosi al lato del ponte e contemporaneamente la nostra auto si spostò in direzione opposta. Mi sentii dire “Aspetta lascialo passare…” e una voce mi rispose “ Se non ci spostiamo il tir ci toccherà …”
Pochi istanti tesi e la macchina fu libera dal fianco del tir.
La pioggia allentava la sua morsa mentre l’auto riprendeva la strada verso casa.
Nei giorni a seguire, ho pensato molto alle emozioni che ho provato e in particolare alla paura.
La mia reazione è stata l’immobilità: cosa sarebbe successo se fossi stata io alla guida dell’auto?
Considero quest’episodio un spunto utile per ragionare su come le emozioni e le paure in particolare possano bloccarci, di cosa lasciamo quando restiamo immobili e di quante opportunità perdiamo.
Nella vita di tutti i giorni proviamo paure che non necessariamente riguardano la nostra sopravvivenza ma che certamente influiscono sulla nostra vita e sul nostro futuro.
La consapevolezza delle emozioni che proviamo, la capacità di riconoscerle e dar loro un nome rappresenta uno strumento utile per poterle vivere come informazioni utili che ci possono guidare.
Grazie alle emozioni possiamo scoprire cosa desideriamo, i bisogni, le motivazioni che proviamo e che sono necessarie per raggiungere il nostro scopo.
Pensate ad un’esperienza in cui avete provate un’emozione che considerate negativa:
- Definisci l’emozione e scrivi le azioni che hai messo in atto.
- Quale era lo scopo delle azioni?
- Hai raggiunto il risultato?
- Ripensandoci ora, cosa avresti potuto fare di diverso?
- Cosa potrai fare di diverso la prossima volta che proverai quell’emozione?
Le emozioni non sono negative. Le emozioni sono informazioni su ciò che desideri. Usale!